
In questo contesto in cui spirano ancora venti di guerra, in questo tempo in cui la terra ha sete di rispetto e i popoli hanno sete di pace, la sensazione che più facilmente trova casa in noi è l’impotenza: guardiamo chiedendoci cosa fare e non troviamo risposte. Forse la stessa domanda e lo stesso stallo lo viviamo anche in qualche contesto della nostra vita: sul lavoro, in famiglia, tra amici o parenti, a scuola. Forse anche la nostra vita nasconde guerre silenziose e apparentemente senza sbocchi; forse anche la nostra vita è solo apparentemente pacifica.
A tutti desideriamo che giunga il nostro augurio di una Pasqua più che Buona, di una Pasqua Santa.
Lasciamo che a tradurlo in parole concrete ci aiuti San Paolo. “Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5, 6a.8) Che i conflitti siano lontani o vicini, o che abbiate la fortuna di vivere tempi di pace attorno a voi e tra le mura delle vostre case, vi raggiunga la grazia che viene dal Signore Risorto e, come lievito nuovo, faccia fermentare la vostra vita e crei in essa, spazi di “aria” – di pace e riconciliazione – perché possiate gustarla in pienezza.
Santa Pasqua!
I vostri preti
Don Stefano, don Alberto, don Franco e don Calbe